In Russia questa insalata non è considerata “russa”, ma francese ed è conosciuta come insalata “Olivier” (Oливье)
Il nome Olivier deriva dal probabile autore, il cuoco russo, ma di origine belga Lucien Olivier, che fu proprietario del ristorante “Hermitage” situato nel centro di Mosca agli inizi del 1860.
Intorno alla seconda metà dell'Ottocento da Lucien Olivier, chef belga, nelle cucine del prestigioso ristorante Hermitage di Mosca, che celebrava la cucina francese adattata al gusto russo. Un'istituzione cittadina che ospitò, per dire, perfino il matrimonio di Čajkovskij L'insalata russa, che in menù si chiamava insalata Olivier, era il piatto icona del locale.
Il piatto era ben diverso da quello che conosciamo
Secondo alcuni studiosi, prima di arrivare in Russia, la ricetta si sarebbe diffusa in Francia nel periodo di Caterina de' Medici,che arrivò nel Paese nel 1533 con i propri cuochi al seguito.
Secondo altri in Piemonte esisteva, nell'Ottocento, una insalata «rusa» (cioè rossa,) a base di barbabietole. Il piatto sarebbe stato proposto da un cuoco di corte dei Savoia, in occasione della visita dello Zar in Italia, alla fine dell'Ottocento. Il piatto sarebbe stato preparato con prodotti comunemente coltivati in Russia, come le carote e soprattutto le patate; la ricetta non avrebbe previsto l'uso della maionese, ma della panna per simboleggiare la neve, tipica del clima russo.
Incredienti semplici e salutari
Oggi la moderna “insalata Olivier” è molto diversa da quella originale, è costituita da 6 o 8 componenti: patate, carote, carne bollita di manzo o di pollo, uova sodo, piselli, cetrioli freschi e in salamoia.
Esistono anche gli ingredienti opzionali che possano essere aggiunti secondo il gusto e fantasia, come per esempio le cipolle o le mele.
L’insalata viene condita, poco prima di essere servita, con la giusta quantità di maionese. Mi raccomando, non troppo!
Non deve risultare una zuppa di maionese!
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